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Somministrazione di farmaci per via intratecale tramite pompa impiantata

Cos’è la somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea ?

La somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea consiste nel veicolare un farmaco analgesico nello spazio subaracnoideo in vicinanza dei suoi recettori allo scopo di sfruttare il vantaggio di una maggiore efficacia che consIste di ridurre il dosoggio di 100-200 volte rispetto alla somministrazione orale.

Quando è indicata la somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea ?

La somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea è indicata quando alla visita è emerso che il paziente è affetto da una delle seguenti sindromi dolorose:

1. radicolopatia cervicobrachiale o lombosacrale cronica (anche dopo interverventi di discectomia)

2. neuropatia periferica

3. distrofia simpatica riflessa

4. arteriopatie degli arti inferiori

5. altro

Non adeguatamente controllata dalla terapia farmacologica per via orale che non basta a dominare il dolore o non è tollerata (per effetti collaterali). In queste situazioni la procedura è indicata se non vi sono gli estremi per un intervento che elimini la causa della malattia ed è comunque preferita dal paziente rispetto ad altre procedure terapeutiche che gli sono state proposte e spiegate.


In cosa consiste la somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea ?

La somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea prevede l’impianto di un catetere nello spazio subaracnoideo collegato ad una pompa infusionale impiantata nel sottocute.

Prima dell’intervanto viene somministrata una terapia profilattica con un antibiotico. S’inizia la procedura inserendo in una vena un ago-cannula collegato ad un’infusione salina ed eseguendo l’anestesia locale nella zona dell’intervento, associata ad un’eventuale sedazione con farmaci per via sistemica. Quindi s’inserisce uno speciale ago nello spazio subaracnoideo (lo spazio attorno al midollo spinale dov’è contenuto il liquido cefalorachidiano).

Raggiunta con l’ago la sede voluta, s’inserisce attraverso esso un catetere (un piccolo tubo) pilotandolo nello spazio subaracnoideo. Raggiunta quella sede, si pratica una piccola incisione nella pelle per collegare il catetere ad una speciale estensione che è fatta scorrere sotto la pelle fino alla regione (l’addome appena sotto l’ultima costola o il torace appena sotto la clavicola) dove, con una incisione cutanea di idonea lunghezza s’inserisce la pompa infusionale. Questa consiste in un disco metallico spesso circa 2 centimetri con diametro di 8-10 centimetri a seconda del modello costituito da un serbatoio e un dispositivo che spinge continuamente il farmaco alla velocità stabilita attraverso il catetere nello spazio subaracnoideo. La pompa dev’essere ricaricata ad intervalli di 1-2 mesi con una iniezione attraverso la pelle (eseguita da personale specializzato e sotto controllo medico specialistico).


Si sente dolore durante l’intervento ?

Non si sente dolore perché la procedura è eseguita in anestesia locale ed eventuale sedazione per via sistemica.


Quanto dura l’intervento ?

La procedura chirurgica abitualmente dura circa 60 minuti.


Cosa succede subito dopo l’intervento ?
    
Al termine dell’intervento il paziente è sveglio, con una medicazione nella sede d’impianto della pompa. Dopo 15-30 minuti egli viene portato a letto e dovrà restare coricato per le prime 24-36 ore: può bere e mangiare. Possono esservi cefalea ed un modesto dolore postoperatorio nella sede d’impianto della pompa, facilmente controllati dalla somministrazione di un blando analgesico. A volte può esservi un piccolo ematoma in corrispondenza della sede di impianto della pompa. Occasionalmente la cefalea si protrae per un tempo più lungo richiedendo un trattamento specifico. Può trattarsi di una cefalea da curare con blandi analgesici che può persistere qualche giorno e che, tipicamente, compare quando il paziente si mette in piedi. Eccezionalmente la cefalea richiede un trattamento più energico consistente nel mantenimento della posizione coricata per qualche giorno in più, nella somministrazione di liquidi per via venosa ed eventualmente nel “tampone ematico” (somministrazione di sangue del paziente nello spazio peridurale). Normalmente, il paziente viene dimesso il giorno successivo all’intervento, dopo che è stato istruito sui tempi di ricarica della pompa e sulla modalità di accensione e spegnimento della stessa.



Dopo la somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea il dolore può tornare ?

Il mantenimento del risultato antalgico della somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea può richiedere periodiche modifiche del dosaggio del farmaco per compensare la tolleranza se si tratta di oppiacei. Il risultato antalgico tende a mantenersi stabile a meno che non intervengano nuovi dolori non controllabili con questo tipo di terapia.



Sostituzione della pompa infusionale

La pompa sottocutanea è dotata di una batteria che si consuma progressivamente e la cui durata è stimata in circa 5 anni. Quando la pompa si esaurisce dev’essere sostituita con una procedura che consiste nel riaprire l’incisione cutanea nella sede dov’è impiantata, nell’estrarla e nell’inserire una nuova pompa.



Rischi della somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea

Come ogni intervento chirurgico, anche se correttamente eseguito, la somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea può essere responsabile di complicanze. Queste consistono in:

1. modesto ematoma nella sede d’impinato del raccordo fra il catetere subaracnoideo e l’estensione diretta alla pompa o nella sede d’impianto della pompa. L’ematoma si riassorbe in qualche giorno senza ulteriori problemi;

2. infezione nella sede d’impianto della connessione o della pompa;

3. infezione nello spazio subaracnoideo: evenienza grave ma eccezionale;

4. dislocazione, danno (ostruzione, rottura) del catetere intratecale.



Benefici della somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea

Nei casi in cui è indicata, la somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea elimina il dolore anche quando la terapia farmacologica per via sistemica non è sufficiente o non è tollerata.



Alternative alla somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea

Le alternative alla somministrazione dei farmaci per via subaracnoidea sono la prosecuzione della terapia farmacologica o l’esecuzione di altri interventi.



Rischio del non trattamento

Mancato controllo del dolore, nonostante l’assunzione dei farmaci.